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venerdì 1 aprile 2011

Siena come Napoli: ma gli scudetti si vincono!!

 Dopo il rigenerante tuffo nella torinesità degli ultimi quattro giorni, l'eretico è tornato nella città più gelatinosa d'Italia: taluni uccellini - mentre ero nella prima Capitale d'Italia - mi hanno informato che ci sono novità grosse a livello universitario (aspetto di avere informazioni più dettagliate), e non solo.
Nello stesso tempo, la Mens Sana ha conquistato una prestigiosa Final four, con un clamoroso tre ad uno contro i greci, cui i minucciani hanno spezzato le reni ( si giocherà a Barcellona): immagino - anche qui, senza notizie precise - migrazioni bibliche da Siena e zone limitrofe verso la città catalana, a 19 anni dalle sue Olimpiadi, che così tanto l'hanno modificata, in larga parte in meglio.
E a questo proposito, mentre giravo per Torino in pullmann e mi capitava di pensare alle cose senesi, ecco che mi è venuto in mente un parallelo stimolante: la Siena di oggi, la Siena di Mussari e di Alefranco Ceccuzzini, è pericolosamente simile alla Napoli degli anni '80. Pur, ovviamente, con tutte le differenze del caso.
La Napoli di Maradona, la Napoli che vince lo scudetto del 1987 e del 1990, la città che arriva in Coppa dei Campioni, la Napoli che impazzisce dietro al suo genio calcistico; ma, nello stesso tempo, la Napoli flagellata dalla Camorra, devastata dal pessimo governo (in cui c'erano tutti i prodromi di quello che vediamo oggi), cementificata oltre ogni limite, in ogni sparuto pertugio. E pronta per farsi abbindolare dal Bassolino prima maniera (quello tartagliante in continuazione, per capirsi) e dalla sua primavera partenopea.
Quanti punti in comune, con la Siena attuale; quante e quali inquietanti vicinanze. E Napoli, almeno, ha la scusante dell'atavica simpatia per l'uomo forte (Lauro) o la dinastia di rango (i Borboni, o gli stessi Savoia dopo Teano: vedasi il referendum del 2 giugno 1946): Siena vanterebbe anche qualcosa di meglio, a dirla tutta.
Nella settimana del massimo trionfo sportivo (fino adesso), analisti di tutta Europa pronosticano un futuro periglioso per la Banca (dopo l'affossamento dell'Università e l'affaire Ampugnano), non a caso punita duramente dalla Borsa.Che sarà del Mps, dopo l'imminente aumento di capitale? Boh, noi pensiamo a vincere lo scudetto (strasicuro), e la Coppa (forse): come anche sul Titanic si ballava allegramente, mentre già si imbarcava acqua.

Ancora una volta, devo citare Mauro Aurigi: da città a sud del Nord, siamo diventati settentrionali rispetto al Sud. Parole sante, parole sante.Sulle quali l'eretico ritornerà...
Raffaele Ascheri

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