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martedì 31 maggio 2011

De Magistris, Pisapia, Zedda: gli antitetici a Ceccuzzi...

  Al termine di questo maggio così denso di politica (purtroppo con la p minuscola), è venuto il momento di fare un bel commento finale sulla tornata amministrativa appena conclusa; in seguito, con calma, ci sarà tempo e modo per occuparsi di alcuni componenti della Giunta Ceccuzzi, che sembrano proprio messi lì per agevolare la vis polemica dell'eretico. Ma soprattutto, si potrà riprendere a scrivere del processo alla Curia in dirittura d'arrivo, della Banda della Curiana, nonchè di cosine nuove, gustosissime. Inoltre, si potrà riprendere a scrivere di Robertino il montepaschino, alle prese con i suoi problemi sentimentali e le magagne familiari...

  Veniamo al voto, dunque. Che belle le scene delle piazze milanesi, napoletane, cagliaritane: a prescindere per un momento dall'appartenenza politica dei trionfatori, voi le avete viste? C'era davvero autentica gioia, sincera felicità, passione politica ruspante, quasi incredulità, in alcuni (nonostante dopo il primo turno le cose si fossero messe bene per i futuri vincitori).
A Siena, che festa di popolo c'è stata? Parlo di quella a caldo, a poche ore, o minuti, dal risultato: dov'era il popolo senese, che in maggioranza assoluta ha votato don Franco? Ora fanno la grande cena al Tartarugone, con i notabili da omaggiare e le mani da sfregarsi: si continua a mangiare, anche se, magari, il piatto è un pochino meno ricco, a causa di chi ha preceduto (avallato però da chi c'è ora, nella grande Palude senese).Ceccuzzi è un Sindaco che si fa votare (ma si ricordi sempre quei 1116, che nessun giornale senese può citare...), ma che non scalda, che non trascina; può riempire un attico, non una piazza: senza rischiare querele, si può dire che è uomo di grigio apparato? O "costa caro" anche il dire questo, caro Sindaco?
Il dato politico, poi: le tre vittorie più importanti della tornata (appunto Cagliari, Milano e Napoli), vedono trionfatori Sindaci non d'apparato, e, soprattutto, non Pd!
Massimo Zedda (35 anni, dimostrandone forse meno) ha vinto, dopo che alle Primarie (negate a Siena) aveva sconfitto l'uomo delle tessere piddine e del potere dalemiano nell'isola, Antonello Cabras.
De Magistris si è saputo brillantemente distanziare dall'apparato e dal tesserificio bassoliniano, parlandone esplicitamente in termine negativi, prima e dopo la vittoria: lui sì che è contro le incrostazioni ventennali di bassoliniana memoria. E ha posto la questione morale al centro della campagna elettorale (come l'eretico aveva invano consigliato all'opposizione di fare, all'inizio della campagna elettorale...): la Casta consociativa Pd-Pdl della Campania non l'ha di sicuro aiutato, ma lui ha stravinto lo stesso (doppia vittoria per Di Pietro, che soffre tremendamente della popolarità di De Magistris, e così se lo leva dagli zibidei).
Pisapia, infine, ha fatto le Primarie, ed ha sconfitto con nettezza il candidato piddino Boeri, l'architetto quotato nei salotti, parecchio meno fra la gente.
Candidati visti come discontinui, candidati che parlano di questione morale (Ceccuzzi non l'ha neanche nominata, anzi si rifiuta di rispondere), candidati che vanno in giro da soli, o con due o tre collaboratori, non con un codazzo di 25 persone.
Capito perchè, in caso di vittoria, la gente corre in piazza ad esultare? Noi, a Siena, esultiamo per il calcio, il basket,le Contrade: gli altri esultano per la Politica. A ciascuno il suo...

Ps Domani, un post di buon augurio: il 2 giugno, infatti, è il compleanno di un senese che si è battuto per il bene di Siena. 50 candeline, ben portate. Chi sarà? Non resta che attendere...

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