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mercoledì 28 settembre 2011

Sienambiente: la tassa è giusta? Per la Commissione tributaria della Provincia, no!

  Questo fine settembre non porta pioggia, ma tanti scoop ereticali: oggi due in un singolo giorno (non abituatevi troppo bene: questo ritmo non si può mantenere...)!

  A questo giro,  parliamo di Sienambiente, la gloriosa società che tutti conoscono (a capitale pubblico e privato, partecipata dai Comuni della Provincia, dalla Provincia stessa, dalla Sta Spa nonchè - poteva mancare? - da Mps Investiments): quelli che vengono a raccattare la spazzatura, tanto per capirci. E che giustamente si fanno pagare.
 Da tempo, è in corso una querelle sul fatto se si debba pagare, in bolletta, anche l'Iva.
Sul sito della Società, si fanno forza di una serie di pronunciamenti - a loro dire - favorevoli al pagamento dell'Iva sulla bolletta della raccolta della monnezza. Siccome l'eretico è pignolo, le cita tutte: sentenza della Corte Costituzionale numero 238 del 24 luglio 2009 (che però è citata anche da chi ha fatto ricorso, il quale la interpreta in senso diametralmente opposto, come se l'Iva NON fosse assolutamente dovuta), più una circolare del Dipartimento delle Finanze del novembre 2010, più una Commissione tributaria regionale. Tutti concorderebbero sulla legittimità del pagamento dell'Iva. Allora, di che si sta parlando?

 Beh, del fatto che un cittadino più pignolo perfino dell'eretico (il geometra Massimo Grisanti, poggibonsese verace ed incazzoso), un giorno di febbraio (il 23 dell'anno in corso), ha preso - fumino com'è - la bolletta, e ha presentato un ricorso alla Commissione Tributaria provinciale di Siena. La quale, in data 17 maggio, si è riunita (alle ore 16, tanto appunto per pignoleria).
 Clamorosamente, dando piena ragione al geometra rompicoglioni: l'Iva NON va assolutamente pagata sulla bolletta Tarsu (ora Tia). Sienambiente, tanto per capire la portata della sentenza, deve pagare anche 100 euro di "spese di giudizio" (ce la farà?): la spesa è quasi risibile, ma ciò che la Commissione provinciale ha messo nero su bianco, potrebbe aprire scenari devastanti, per la partecipata senese.
 Presidente della Commissione, Biagio Lo Monaco, Giudici Roberto Bini e Roberta Batelli. L'avvocato di Sienambiente era Emanuela Comodo. Il 20 settembre il tutto è stato depositato, e ieri recapitato al rompicoglioni poggibonsese, che si è subito messo in contatto con l'eretico, non fidandosi punto di andare dai giornali (chissà perchè...).

 Adesso che succede? La matassa è ingarbugliata parecchio, non c'è dubbio. Altro lavoro per gli avvocati, si presume.
L'unica cosa certa, è questa: Sienambiente deve dire qualcosa, al proposito. Non può non prendere posizione. Avrà ragione lei: però Lo Monaco, Batelli e Bini hanno sentenziato "In nome del popolo italiano". Il quale popolo, quantomeno, ha il diritto-dovere di essere informato...

Ps L'eretico si scusa con i tanti che lo contattano proponendo articoli: come vedete, non tutti possono essere accontentati (anche perchè non tutti sono documentati come il Grisanti). Ad alcuni raccomando solo sana pazienza; ad altri, purtroppo, dico che non tutto ciò che in buona fede viene proposto, si può pubblicare, per svariati motivi. Cercate di capire...

4 commenti:

  1. Ma fare una bella class action a questi signori di Sienambiente? Che ne dici eretico?

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  2. Io ci manderei quelli del consiglio d'amministrazione a raccattare la spazzatura...

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  3. Nessuno farà la class action perchè tutti devono qualcosa a Siena Ambiente o alle società collegate : gratitudine per aver assunto figli, nipoti, ecc.

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  4. Ma allora viviamo in una città clientelare...

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